Anche i ricchi – a volte – piangono.
Succede infatti che lo Iap (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) decide di censurare lo spot dell’acqua minerale “San Benedetto” con testimonial Elisabetta Canalis.
Lo spot non rispetta le norme pubblicitarie perché passa ai consumatori un messaggio scorretto, cioè che è possibile saltare la colazione sostituendola con dell’acqua ricca di sali minerali.
Ricordi lo spot incriminato? Esordiva con Elisabetta Canalis subito dopo il risveglio mattutino.
Nella scena la showgirl si accorge di avere bruciato le fette biscottate nel tostapane e decide di uscire portando con sé solo una bottiglia di acqua. Ovviamente marchiata San Benedetto.
Poi, le immagini successive. Elisabetta Canalis parla con l’immagine di sé stessa ritratta in primo piano sulla copertina di una rivista, che si congratula e le chiede: “Sempre così bella in forma! Ma qual è il tuo segreto?”.
La risposta: “Ascolto il mio corpo e bevo un’acqua leggera con tanti nutrienti preziosi (sarebbero calcio e magnesio)”.
Tuttavia, secondo Aestetica Sovietica la pubblicità lascia intendere che l’acqua possa sostituire un pasto grazie ai suoi “nutrienti preziosi” (cosa molto difficile vista la risibile quantità di sali contenuta nell’acqua e l’assenza di calorie).
Il Comitato di Controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha censurato il messaggio segnalando le criticità dello spot che “al di là delle intenzioni, sembra suggerire che la colazione della stessa Canalis, rovinata dal fatto che le fette di pane che stava tostando si sono bruciate, sia stata in qualche modo compensata da un’acqua leggera ma con tanti nutrienti preziosi”.
Il Comitato evidenzia anche la scorrettezza quando il testo sottolinea la presenza di nutrienti preziosi come “calcio e magnesio”, perché si tratta di sali minerali presenti anche nelle altre acque minerali…
… e la legislazione sui messaggi promozionali dei prodotti alimentari vieta la pubblicità di una caratteristica comune a tutte i prodotti della stessa merceologia.
Lo spot – sottolinea il Comitato di controllo dello Iap – sembra attribuire all’acqua San Benedetto un pregio per la presenza di questi sali (comuni a tutte le altre acque).
E a tutto questo bisognerebbe aggiungere un altro piccolo dettaglio…
… che riguarda lo stato di conservazione della stessa acqua all’interno delle bottiglie.
Non a caso, diversi scandali hanno già colpito le acque imbottigliate a causa dell’involucro in plastica, che con l’andare del tempo si deteriora e può rilasciare sostanze pericolosissime per il corpo umano.
Tra queste sostanze troviamo:
- Aldeidi (acetaldeide e formaldeide);
- Monomeri (acido tereftalico e dimetil tereftalato);
- Oligomeri (dimeri e pentameri);
- Chetoni;
- Antimonio;
- Ftalati;
- Alchil fenoli.
Quindi, per evitare questi terribili rischi con componenti genotossici e cancerogeni (che possono provocare disturbi al sistema Endocrino), sarebbe meglio (e più intelligente) abbracciare una scelta diversa: bere acqua del rubinetto purificata e decontaminata con le tecnologie Aquamea.
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lo staff Aquamea
