Mangiare bene non significa sempre dimagrire: quando l’obiettivo è perdere i chili accumulati, allora è necessario assumere meno calorie di quante se ne consumano. Come? Aumentando l’attività fisica o riducendo le calorie con la dieta.

Tuttavia, questo calcolo per sottrazione potrebbe non bastare, come spiega la biologa Elisabetta Bernardi:
Alcune diete sono molto complicate, altre escludono interi gruppi di alimenti, o apportano pochi carboidrati o pochi grassi, altre ancora sono personalizzate rispetto al gruppo sanguigno. Tuttavia, tutte queste diete, indipendentemente dalla loro complessità e dai rischi o benefici che apportano, sono destinate sicuramente a fallire se non si beve abbastanza acqua.
Una valida alleata per regolare il senso della fame, eliminare le tossine in eccesso e accelerare gli effetti di una dieta ipocalorica attraverso il meccanismo della termogenesi è proprio l’acqua:
Si è osservato che all’aumento dell’assunzione di acqua è associata la perdita di peso corporeo, perché bere più acqua aiuta ad intensificare il senso di sazietà e a stimolare il consumo delle calorie per la produzione di energia. Allo stesso modo l’ipoidratazione, ovvero non bere a sufficienza, è correlata all’aumento del peso corporeo e alle sue conseguenze.

Lo stimolo della sete arriva “troppo tardi”, quando ormai la perdita di acqua supera lo 0,5% del peso del corpo. Occorre quindi bere durante i pasti: non è affatto dannoso, anzi aiuta a saziarci prima e quindi abbuffarci meno.
Uno studio ha rilevato come le persone che bevono acqua immediatamente prima di un pasto hanno mostrato un calo di 2 kg maggiore (44%) nella perdita di peso rispetto alle persone che non lo fanno. Questo potrebbe essere proprio dovuto al fatto che l’acqua ha un effetto riempitivo e aiuta a mangiare di meno.
Oltre alle corrette modalità d’assunzione, è doveroso sottolineare quanto incida la purezza dell’acqua all’interno del nostro organismo. Sempre più spesso, infatti, arrivano notizie sconfortanti sulla presenza di micro-plastiche all’interno delle acque confezionate (lasciate per giorni all’interno di camion e depositi inadeguati).

Il risultato di queste azioni – poco attente ai consumatori – è una potenziale assunzione di molecole tossiche e sostanze indesiderate.
L’acqua nelle bottiglie di plastica non è la soluzione migliore perché la plastica, esposta a sbalzi termici, rilascia materiali chimici persino cancerogeni per l’essere umano.
Ecco perchè, se non bastasse il vantaggio economico che deriva dal preferire l’acqua del rubinetto a quella in bottiglia, un risvolto – non trascurabile – di questa scelta è ambientale. Che si tratti di vetro o di plastica, l’acquisto di bottiglie d’acqua ha un impatto ambientale considerevole: lo smaltimento, i processi di imbottigliamento, il trasporto e il riciclo…
Scegliere le bottiglie confezionate significa esprimere la chiara volontà di aumentare il costo per vivere su questo pianeta.

Non sarebbe meglio, invece, limitarsi ad un gesto semplice come aprire il rubinetto dell’acqua (evitando inoltre il fastidio legato al carico, al trasporto e all’ingombro delle bottiglie)?
Ecco perché abbiamo pensato ad un’intera linea domestica: sempre più persone potranno ottenere acqua pura e decontaminata direttamente dal rubinetto di casa, senza inutili sforzi.

È sufficiente cliccare su https://www.acquarubinetto.com/ e prenotare una consulenza gratuita per un primo test dell’acqua, proprio come fatto da Daniela e altre migliaia di famiglie!
