Probabilmente sanno tutti che la quantità di acqua da bere varia in base all’età, al peso, alla forma fisica e anche alla tipologia di lavoro. Però, per qualche strano motivo, vige la regola dei famosi “almeno 2 litri al giorno”. Stando ai nuovi studi degli esperti, tuttavia, potrebbe non essere un consiglio corretto.
Anzi. Bere due litri di acqua al giorno è una regola sbagliata.

Una nuova ricerca ha infatti rivelato che noi esseri umani possiamo aver bisogno addirittura di bere fino a 6 litri d’acqua in base al genere, al luogo in cui si vive ed al tipo lavoro che si svolge.
Ecco cosa succede al corpo quando si beve poca acqua
Nel loro studio, i ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison negli Stati Uniti analizzano le abitudini di vita di migliaia di persone provenienti da 26 paesi al mondo per trovare la formula magica del fabbisogno di acqua.
La scoperta é a dir poco shockante: le medie giornaliere possono variare da un minimo di un litro ad un massimo di sei litri, somma che include sia l’acqua di altre bevande come tè e caffè, sia l’acqua presente nel cibo.
«La scienza non ha mai dimostrato la veridicità del vecchio mito degli otto bicchieri al giorno come linea guida appropriata. Se non altro perché questo confonde il totale di acqua ingerita con l’acqua delle bevande, ma gran parte della acqua proviene dal cibo che mangiamo», afferma il prof. Dale Schoeller, a capo dello studio.
Quindi… quanta acqua serve per vivere bene ed in salute?

I fattori che influenzano il nostro fabbisogno d’acqua
A differenza dei precedenti studi, nei quali si chiedeva alle persone di auto-segnalare l’assunzione di acqua, in questo studio i ricercatori hanno misurato la presenza di acqua – mentre si muoveva – attraverso il corpo. I partecipanti hanno bevuto acqua “tracciabile“, cioè contenente isotopi di idrogeno e ossigeno. Così gli scienziati possono analizzarla più a fondo.
Grazie a questa tecnica, i ricercatori hanno evidenziato enormi differenze nell’assunzione di acqua a seconda della temperatura, del sesso e dei livelli di attività fisica.
Il dispendio energetico, ad esempio, è il fattore più importante quando si parla di ricambio idrico, con i valori più alti osservati negli uomini di età compresa tra 20 e 35 anni che in media bevevano 4,2 litri di acqua al giorno. Quantità che poi diminuisce con l’età, con una media di 2,5 litri al giorno per gli uomini di 90 anni.
Le donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni assumevano in media 3,3 litri d’acqua, numero che è sceso a 2,5 litri all’età di 90 anni.
E a parità d’età, gli atleti hanno bisogno di circa un litro d’acqua in più rispetto ai non atleti, così come gli agricoltori ed i lavoratori in settori di sussistenza rispetto a chi vive in economie industrializzate.

Ma allora quanta acqua dobbiamo bere?
È difficile dirlo accuratamente, perché dipende tutto dai dati e dallo stile di vita. Peso, temperatura, umidità, latitudine… sono troppi gli elementi che rendono vaga la definizione dei fatidici “almeno due litri”. Tuttavia, i ricercatori sperano che il loro studio migliorerà la capacità di prevedere bisogni idrici futuri più specifici e accurati…
… fermo restando l’assoluta salubrità dell’acqua che viene introdotta nel nostro organismo.
Ecco: è proprio qui che si aprono gli scenari più inquietanti.

La stragrande maggioranza delle persone continua a fidarsi dell’acqua imbottigliata (nella plastica), nonostante siano sempre più frequenti i casi di contaminazione dalle micro-plastiche o da interferenti endocrini come Ftalati e Bisfenolo A.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che la plastica deriva dal petrolio ed é fra le prime cause mondiali di inquinamento e distruzione del sottosuolo.
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