Il segreto nascosto del giuramento di Ippocrate: “Educate le persone a bere acqua pura”

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Ippocrate di Kos (D) (460 a.C./ 377 a.C.), padre della medicina moderna, affermava “Io non curo le malattie, ma insegno la salute”. Ippocrate, già 2400 anni fa, possedeva la piena consapevolezza che è preferibile insegnare la salute rispetto al curarne le malattie

Un grammo di prevenzione pesa molto più di un quintale di cura. Naturalmente per fare prevenzione, ma, come vedremo, anche per fare una cura più efficiente ed efficace, sono necessarie ed indispensabili le giuste conoscenze. Il medico, pertanto, prima di essere un esperto di malattia, deve essere un esperto di salute. Il medico deve, quindi, conoscere quali sono le cause (chiamate scientificamente nel settore oncologico “fattori rischio”) di malattia e quali sono i fattori protettivi. Queste informazioni sono importantissime sia per la prevenzione che, come comprenderemo, anche per la cura. La gente, purtroppo, attualmente consulta il medico solo quando è ammalata. Il vero guaio è che tantissima gente non riesce a collegare ciò che le capita con le proprie scelte, o, per essere più precisi, con i propri pensieri, parole, opere ed omissioni. Le nostre abitudini in merito all’acqua rappresentano un pilastro essenziale per la promozione del nostro stato di salute o di malattia. La salute si difende e si promuove non solo negli ambulatori medici o nelle corsie ospedaliere, ma anche con qualsiasi attività finalizzata alla diffusione delle conoscenze di cui sopra. La consapevolezza che il compito principale del medico è quello di essere esperto di salute era evidente anche nel mondo orientale. Nell’antica Cina, quando l’imperatore si ammalava gravemente, i suoi medici personali potevano essere addirittura condannati a morte. Questo perché l’insorgere della malattia rappresentava la prova evidente del fallimento della funzione principale del medico, che era quella di promuovere la salute. Non è un caso se, nei periodi storici successivi, i medici delle famiglie cinesi venivano pagati soltanto se riuscivano a mantenere in salute i pazienti. Appena qualcuno della famiglia si ammalava veniva sospesa la loro retribuzione. Un compito importante del medico, quindi, è quello di educare alla salute. Educare nel senso etimologico del temine. Educare deriva dal latino “educere”, cioè tirare fuori. Educare, quindi, non come un metodo per indottrinare, ammaestrare ed imporre agli altri le proprie vedute, ma come un metodo per sviluppare le facoltà mentali degli altri. Tirare fuori dalla gabbia delle false verità e delle false convinzioni messe in giro, abilmente, da chi ha interesse a pilotare determinate scelte in vari settori. Le catene più potenti e difficili da rompere sono proprio le catene invisibili interne: ma la vera libertà, democrazia, potere e salute… iniziano dallo sviluppo di questa abilità.

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