Bere acqua minerale conservata all’interno di bottiglie di plastica esposte al sole può essere (lo è quasi sicuramente) un rischio per la salute che va punito.
In pratica il venditore, con un simile comportamento, sta mettendo in serio pericolo la salute dei suoi clienti.
La Cassazione, in una recente sentenza, ha confermato la condanna per il reato di vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione a carico della titolare di un locale che teneva all’esterno del punto vendita nove bancali con le bottiglie di plastica.
Il Sole 24 Ore, che riporta la notizia, ricorda che l’imprenditrice rischia l’arresto.
L’alternativa è una sanzione pecuniaria.
Questo perchè il commerciante che vende bottiglie di acqua minerale conservandole in modo improprio, in un luogo in cui non vi sia riparo dalla luce solare, non vuole bene ai propri clienti perchè ignora il fatto che il calore sulla plastica può innescare reazioni chimiche potenzialmente dannose per la salute di chi consuma quell’acqua.
I giudici della Suprema Corte, nella sentenza, hanno confermato il reato ricordando che “la detenzione per la vendita, la somministrazione o comunque la distribuzione per il consumo di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione (atteso che l’esposizione, anche parziale, di prodotti destinati al consumo umano alle condizioni atmosferiche esterne, tra cui l’impatto con i raggi solari, può costituire pericolo per la salute dei consumatori) possono innestare fenomeni chimici di alterazione dei contenitori e di conseguenza del loro contenuto“.
Oltre al sequestro della merce viene inflitta una sanzione pecuniaria di 2mila euro, in alternativa all’arresto.
Somma a cui vanno aggiunte le spese legali ed ulteriori 3mila euro per aver tentato il ricorso, nonostante fosse del tutto prevedibile che la Cassazione desse torto alla ricorrente.
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