Cucinare a fuoco spento sfruttando i benefici dell’acqua pura: il nuovo trend del mondo culinario

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Una tendenza recente che sta prendendo piede è quella di cucinare la pasta a fuoco spento, sfruttando tutti i benefici dell’acqua pura. L’idea, riproposta tramite Facebook dal premio Nobel Giorgio Parisi, è quella di risparmiare energia e denaro, oltre che ridurre le emissioni di anidride carbonica evitando di utilizzare un bruciatore a gas.

Ma come ovvio che sia, quando si parla di cottura della pasta, in Italia le controversie non mancano…

pasta Aquamea

Come si cucina a fuoco spento?

Cucinare la pasta senza fuoco è un processo relativamente semplice, che non richiede particolari abilità o competenze. Riempi una pentola d’acqua, la metti sul fuoco e aspetti che l’acqua raggiunga l’ebollizione. A questo punto aggiungi la pasta e mescola una sola volta. Copri la pentola con il suo coperchio e spegni il fuoco. Lascia la pasta nella pentola coperta per circa 20 minuti prima di scolarla – il tempo varia a seconda della marca e delle istruzioni della confezione – e di aggiungere il sugo a piacere.

Il principio é che la pasta non richiede l’ebollizione dell’acqua per cuocere, visto che i processi fisici e chimici della cottura avvengono a temperature inferiori rispetto all’ebollizione. Tuttavia, l’ebollizione non è sempre ben compresa e la temperatura a cui si verifica può variare notevolmente a seconda delle condizioni di pressione atmosferica. In condizioni standard al livello del mare (dove la pressione è di circa 1 atmosfera), l’acqua bolle a 100 °C; a 2.000 metri (dove la pressione è minore), sono necessari meno gradi per raggiungere l’ebollizione. A 3.000 metri, giusto per fare un esempio, l’acqua bolle a 90,2 °C.

pasta Aquamea

Quali sono i vantaggi?

Questo tema é stato affrontato con un nuovo supporto scientifico, grazie ai dati pubblicati da Unione Italiana Food, la principale associazione che raggruppa le aziende alimentari. È evidente, infatti, che la cottura passiva della pasta può far risparmiare gas… … Anche se è difficile calcolare quanto può incidere nell’economia di una famiglia.

Quel che é certo però, é che cucinare senza un’acqua purificata e decontaminata aumenta il rischio di ingerire sostanze potenzialmente nocive per l’essere umano.

Far bollire l’acqua per 1 minuto uccide sicuramente tutti i microrganismi presenti. Ma questo fenomeno fisico non rimuove sostanze come metalli pesanti e altri contaminanti.

Infatti, la pasta assorbe tutti gli inquinanti presenti proprio come assorbe il sale da cucina che aggiungiamo quando cuociamo la pasta, indipendentemente dalla tecnica scelta.

E quando l’acqua di cottura non é purificata e decontaminata…

… Potrebbe contenere arsenico, cromo, bario, cadmio, trilometani, cianuri, ecc). Sostanze che non evaporano ma anzi aumentano la propria concentrazione nell’acqua.

È logico: l’acqua evapora, il volume del liquido scende, e in proporzione aumentano le dosi di inquinanti chimici.

pasta Aquamea

Ad ogni modo, considerata la presenza di acqua nella fase di cottura, diventano doverose alcune considerazioni e miti da sfatare.

Innanzitutto quello che l’acqua in bottiglia arrivi direttamente dalla fonte e quindi sia pura, mentre quella del rubinetto sia trattata. In realtà anche la prima viene sottoposta a trattamenti e anche la seconda arriva dalle falde.

Infatti, nella quasi totalità dei casi, se beviamo acqua del rubinetto beviamo acqua oligominerale con residuo fisso basso: in tal senso è presto sfatato il mito secondo il quale l’acqua in bottiglia andrebbe privilegiata in quanto più povera di sali e quindi più sana.

Anzi, le acque di rete hanno soglie di tolleranza più severe per alcune sostanze che non possono essere presenti in quantità eccessive, come ad esempio il manganese. Il patto è che le tubature che portano l’acqua fino al rubinetto non siano obsolete e siano in condizioni tali da non rilasciare sostanze indesiderate come il piombo: indispensabile quindi accertarsi che l’impianto di casa o del palazzo sia sempre in buono stato.

E la conservazione delle bottiglie in acqua di plastica comporta meno problemi?

Sembrerebbe di no visto che la plastica, esposta al sole e stoccata per lungo tempo nei bancali, può rilasciare sostanze pericolose e persino cancerogene per l’essere umano.

Ecco perché abbiamo pensato ad un’intera linea domestica, così da permettere sempre a più persone di ottenere acqua pura e decontaminata direttamente dal rubinetto di casa, senza sforzi.

È sufficiente cliccare su questo link e prenotare una consulenza gratuita per un primo test dell’acqua.

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Un impianto di depurazione domestica ad osmosi inversa annulla l’eventuale presenza di residui di calcare e di cloro. Così, oltre a proteggere la tua salute, potrai dire addio per sempre all’acqua in bottiglia e a tutti i fastidi che ne scaturiscono: fila al supermercato, peso da trasportare, spazio sacrificato… E in definitiva risparmierai, sfruttando al 100% l’acqua che già paghi (e non più al 60% come oggi… infatti, nelle voci di bolletta, troverai il tuo contributo obbligatorio alle riparazioni e alla depurazione che dovrebbe essere garantita per legge, generando un 40% di perdita ogni singolo anno).

Inoltre non dovrai mai più preoccuparti dell’approvvigionamento.

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Ancora una volta: non devi far altro che cliccare questo link e compilare il form per ottenere una prima consulenza gratuita, come già fatto da Fabio e altre migliaia di famiglie.

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A presto,

lo staff Aquamea

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